Il Collettivo Stasimo arriva al Comics&Science Palace con un incontro su Miyazaki e il ruolo della natura, della tecnologia e dell’uomo nei suoi film. Per approfondire i film dello Studio Ghibli e il concetto di Antropocene, venite a seguire “Miyazaki, L’immaginazione ecologica” evento che si terrà giovedì 2 novembre alle 14:00.

“Antropocene” è un termine, coniato dagli studiosi Crutzen e Stoermer, che indicherebbe l’avvento di quell’era che vede l’uomo non più quale semplice agente biologico, ma vero e proprio agente geologico in grado di modificare gli equilibri ecosistemici e di far collassare la tradizionale distinzione fra Storia Naturale, ciclica e prevedibile, e Storia Umana, lineare e distaccata dalla natura. L’Uomo sarebbe quindi agente geologico, proprio perché il cambiamento climatico dall’attività umana indotto avrebbe condotto la Natura fuori dai suoi cardini (Chakrabarty, 2009; 2014).

​E se invece la necessità non fosse quella di cambiare lo sguardo attraverso cui si studia l’uomo, ma quello con cui guardiamo a ciò che si definisce Natura (Ghosh, 2017)? La fauna, la flora e persino gli agenti atmosferici potrebbero beneficiare di uno sguardo che, di primo acchito, potremmo definire “animista”: appello mosso non solo da sociologi e storici della scienza (Mann e Wainwright, 2018; Latour, 1996), ma anche da narratori (Ghosh, 2017) e non ultimo biologi stessi (Lovelock, Margulis, 1974). Un sapere che, forse, non sarebbe nemmeno poi da inventare essendo una caratteristica tipica dell’animazione, quella orientale in particolare. Durante questo incontro quindi si analizzeranno i film dello Studio Ghibli come i capolavori di Miyazaki “Nausicaa” e “Principessa Mononoke”, ma anche  come “Pom Poko”, per spostarci su Takahata, per ricercare un’attenzione al mondo naturale ecosistemico nella sua essenza anzitutto narrativa, prima che biologica e organica. Miyazaki del resto rappresenta spesso la duplice valenza della tecnologia (enorme rischio, se impugnata entro una prospettiva di conquista del mondo naturale), per donare invece ad animali, piante ed ecosistemi un vero e proprio volto: una voce, una e anzi più volontà, variegati desideri e, non ultimo, la capacità di rivoltarsi.

​Per comprendere l’Antropocene e il cambiamento climatico, potrebbe essere necessario comporre, attorno a tutto quel che chiamiamo “Natura”, non più manuali di Storia Naturale, ma biografie o, più semplicemente, storie. E in questa prospettiva, all’incontro “Miyazaki, L’immaginazione ecologica” si studieranno le pellicole dello Studio nipponico, che a questo compito hanno adempiuto con incredibile maestria.

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